More than sixty years separate us from the end of WW II and the memory of the Holocaust is still vivid in the hearts and minds of the survivors.
What happened was one of the greatest tragedy in human history and the World (except a small number of shitheads, but those will always exist, like diseases will always exist) is united in condemning that tragedy and making sure it won’t happen again (http://en.wikipedia.org/wiki/Genocides_in_history#1951_to_2000).
From the ashes of a devastated people a nation emerged, but Israel since the beginning had problems to make co-existence with its neighbours a peaceful experience, let’s just say.
Most of the times, the international opinion couldn’t really make up its mind in what was happening: biased by millennia of abuses and discrimination in one hand, dodgy political involvement by the US and NATO on the other, it was really hard to point fingers and say without any doubt “that is the reason”...unless blaming it all on the PNA was enough to quench your thirst for truth.
Now that has changed: Israel is responsible for the Palestinian tragedy, for the death of nine persons trying to bring food and supplies where it's needed, for the starvation of children and for the attempt to lie to the World, saying that there is no need for humanitarian groups to bring any form of aid to the Strip, adding also that the use of military force on those trying to do so cannot be seen in any other way than a justified reaction against the attempt to bring weapon into Gaza.
An investigation is bound to determine if the shooting aboard the Turkish ship Mavi Marmara was “legal”.
Nine (9) casualties on one side, some scratches on the other.
“[...]the soldiers on the Marmara showed great courage in fulfilling their mission and acting in self-defense against real-life dangers," Netanyahu said.
For the Israeli army a “real danger” is also a person in wheel chair standing in front of a tank, I’d like to point out: fifty-seven-year-old Kamal Zghair, a wheelchair-bound man was shot and then run over by IDF tanks on April 10 2002 as he was moving down a major road in Jenin equipped with a white flag.
And that’s just one of the many examples.
I don’t like saying it even though I think it’s so obvious by now that would be embarrassingly stupid not to point it out, but the US in the past century needed much lesser excuses to start wars all over the globe, “in the name of democracy and/or freedom”.
The fact that Israel has the atomic bomb (looks like everybody has the a- bomb now, I would not be surprised if the Vatican admitted it aswell...) appears not to be a concern either...
My question is this then: when that part of the world that don’t really like us (being so obvious that we don’t like them) decide that our policy with Israel can’t stand anymore, what’s going to happen? What's going to happen when not just religious extremists decide that we are evil, not because we don't share their ways but for our very actions? What could be the outcome then?...
...and I repeat: everybody seems to have the a-bomb.
Monday, August 9, 2010
Tuesday, August 3, 2010
Facci e il suo "giornalismo"
Oggi non riesco proprio a capacitarmi di una cosa molto semplice: come fa la politica a renderci tanto ciechi di fronte alla palese faziositá spacciata per “ricerca della veritá”?
Non lo dico per elevarmi al di sopra delle parti, mi sembra che quello che scrivo e come lo scrivo siano segni abbastanza palesi del mio essere assolutamente anti-berlusconiano (e schifato dalla politica in generale).
Mi sento in dovere, in qualitá di libero pensatore, di puntare il dito contro le mostruositá istituzionali commesse dai diretti interessati: quei politici che, con le loro azioni, a parer mio si meritano certi determinati aggettivi.
Il mio essere anti-berlusconiano, peró, non significa che sono lanciato in una personale crociata per dare dei ruffiani, ladri, mafiosi, arraffoni e quant’altro a chi decide di votare per Berlusconi.
Perché?
Perché é un loro diritto votare per chi gli pare e, in un paese che si spaccia ancora come “democratico”, é, sempre a mio parere, di vitale importanza rispettare questo diritto.
Soprattutto se si decide di esprimere la propria opinione in forma scritta e pubblica.
Viviamo in una societá civile. Dovremmo avvalerci di mezzi d’espressione altrettanto civili.
Non sembra peró essere cosí per tutti.
Per pochi eletti, la carta stampata é un modo per attaccare singoli individui, singoli elettori, privati elettori, sparando a zero, traviando e stravolgendo il senso delle parole usate da terzi, per poter insultare in modo assolutamente incivile e restare impuniti.
Se dó dei “coglioni” a tutti i votanti PD non é passibile di denuncia come dare del “colluso” o del “mafioso” al Presidente del Consiglio senza uno straccio di prova che possa confermare che quello che dico non é semplice calunnia.
Evidentemente, a questa scuola di “giornalisti d’inchiesta” (come si definisce lui stesso davanti allo specchio) appartiene anche Filippo Facci, il quale su Libero (del 3/08/2010) dá apertamente dei cocainomani a tutti i lettori de “Il Fatto”, semplicemente perché i commenti all’articolo riguardante la contumacia del Governo alla celebrazione del 2 Agosto a Bologna non sono di suo gradimento.
É come se Giorgio Bocca ( mi scuso con il Maestro Bocca per l’accostamento che fa arricciare il naso, ma é solo per fini retorici, non me ne voglia) decidesse di scrivere un pezzo su Repubblica in cui descrive i lettori di Libero come dei puttanieri perché, nel servizio riguardante “lo scandalo” della casa di Fini a Monaco, hanno espresso le loro opinioni al riguardo.
Essendo palese da che parte della palizzata si collochi il signor Facci, non credo ci sia molto da dire riguardo il “perché” del suo articolo. Credo ci sia da riflettere sul “perché gli venga pubblicato un simile articolo”, perché gli vengano dati dei soldi, per un pezzo cosí argomentativamente debole e apertamente offensivo nei confronti di privati cittadini italiani che hanno solo espresso il loro altrettanto individuale (nonché legittimo)scontento verso un fatto avvenuto.
Mi sembra di essere un disco rotto ma non riesco a non vedere questo episodio come l’ennesima dimostrazione di come una certa corrente del pensiero in Italia stia sempre piú andando verso la deriva propagandistica, attaccando e offendendo le masse semplicemente perché hanno la possibilitá di esprimere la loro opinione.
...Censurando poi le informazioni scomode, come la pagina di Wikipedia dello stesso Filippo Facci, che recita testualmente “Attenzione: questa pagina è stata oscurata e bloccata a scopo cautelativo a seguito di minaccia di azioni legali. Verrà eventualmente ripristinata alla fine della vicenda che la riguarda”.
Nessuno ha mai spiegato a Facci che Wikipedia é una enciclopedia libera e tutti hanno l’opportunita di modificarne i contenuti? Anche il diretto interessato?
Certo se uno scrive sulla sua stessa pagina “grande giornalista sempre alla ricerca dell’obiettiva realtá dei fatti” e viene corretto ogni volta, le strade sono due: un esamino di coscienza oppure, se l’orgoglio lo impedisce, una bella pezza in forma di “minaccia di azioni legali”.
Non lo dico per elevarmi al di sopra delle parti, mi sembra che quello che scrivo e come lo scrivo siano segni abbastanza palesi del mio essere assolutamente anti-berlusconiano (e schifato dalla politica in generale).
Mi sento in dovere, in qualitá di libero pensatore, di puntare il dito contro le mostruositá istituzionali commesse dai diretti interessati: quei politici che, con le loro azioni, a parer mio si meritano certi determinati aggettivi.
Il mio essere anti-berlusconiano, peró, non significa che sono lanciato in una personale crociata per dare dei ruffiani, ladri, mafiosi, arraffoni e quant’altro a chi decide di votare per Berlusconi.
Perché?
Perché é un loro diritto votare per chi gli pare e, in un paese che si spaccia ancora come “democratico”, é, sempre a mio parere, di vitale importanza rispettare questo diritto.
Soprattutto se si decide di esprimere la propria opinione in forma scritta e pubblica.
Viviamo in una societá civile. Dovremmo avvalerci di mezzi d’espressione altrettanto civili.
Non sembra peró essere cosí per tutti.
Per pochi eletti, la carta stampata é un modo per attaccare singoli individui, singoli elettori, privati elettori, sparando a zero, traviando e stravolgendo il senso delle parole usate da terzi, per poter insultare in modo assolutamente incivile e restare impuniti.
Se dó dei “coglioni” a tutti i votanti PD non é passibile di denuncia come dare del “colluso” o del “mafioso” al Presidente del Consiglio senza uno straccio di prova che possa confermare che quello che dico non é semplice calunnia.
Evidentemente, a questa scuola di “giornalisti d’inchiesta” (come si definisce lui stesso davanti allo specchio) appartiene anche Filippo Facci, il quale su Libero (del 3/08/2010) dá apertamente dei cocainomani a tutti i lettori de “Il Fatto”, semplicemente perché i commenti all’articolo riguardante la contumacia del Governo alla celebrazione del 2 Agosto a Bologna non sono di suo gradimento.
É come se Giorgio Bocca ( mi scuso con il Maestro Bocca per l’accostamento che fa arricciare il naso, ma é solo per fini retorici, non me ne voglia) decidesse di scrivere un pezzo su Repubblica in cui descrive i lettori di Libero come dei puttanieri perché, nel servizio riguardante “lo scandalo” della casa di Fini a Monaco, hanno espresso le loro opinioni al riguardo.
Essendo palese da che parte della palizzata si collochi il signor Facci, non credo ci sia molto da dire riguardo il “perché” del suo articolo. Credo ci sia da riflettere sul “perché gli venga pubblicato un simile articolo”, perché gli vengano dati dei soldi, per un pezzo cosí argomentativamente debole e apertamente offensivo nei confronti di privati cittadini italiani che hanno solo espresso il loro altrettanto individuale (nonché legittimo)scontento verso un fatto avvenuto.
Mi sembra di essere un disco rotto ma non riesco a non vedere questo episodio come l’ennesima dimostrazione di come una certa corrente del pensiero in Italia stia sempre piú andando verso la deriva propagandistica, attaccando e offendendo le masse semplicemente perché hanno la possibilitá di esprimere la loro opinione.
...Censurando poi le informazioni scomode, come la pagina di Wikipedia dello stesso Filippo Facci, che recita testualmente “Attenzione: questa pagina è stata oscurata e bloccata a scopo cautelativo a seguito di minaccia di azioni legali. Verrà eventualmente ripristinata alla fine della vicenda che la riguarda”.
Nessuno ha mai spiegato a Facci che Wikipedia é una enciclopedia libera e tutti hanno l’opportunita di modificarne i contenuti? Anche il diretto interessato?
Certo se uno scrive sulla sua stessa pagina “grande giornalista sempre alla ricerca dell’obiettiva realtá dei fatti” e viene corretto ogni volta, le strade sono due: un esamino di coscienza oppure, se l’orgoglio lo impedisce, una bella pezza in forma di “minaccia di azioni legali”.
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